Oggi, vent’anni dopo, il fenomeno si è radicato, e perfino nei piccoli villaggi ci sono persone che hanno venduto un rene.
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Oltre ad attrarre i poveri, la compravendita d’organi in Afghanistan è anche dietro centinaia di casi di sequestro e omicidio di bambini e adolescenti, i cui corpi spesso vengono ritrovati privi di cornee, reni e a volte anche del cuore. Secondo fonti locali, un rene vale circa 3500 dollari.
Il sistema dei trapianti clandestini richiede un complesso apparato organizzativo e logistico, che se da un lato deve essere tenuto nascosto, dall’altro risulta difficile da occultare del tutto. Così tracce di questo mercato criminale emergono in diversi ambiti.
Quasi sempre i destinatari degli organi sono ricchi e a volte cittadini occidentali, che riescono a beneficiare di prezzi stracciati. Sugli espianti clandestini, in ogni caso effettuati da medici compiacenti, non pesano i costi sanitari, né i vincoli giuridici, e nemmeno gli oneri assicurativi.